La tecnica dell’abbraccio della farfalla (butterfly hug) nasce in occasione dell’uragano Pauline del 1997, accaduto in Messico e che provocò 230-500 morti e 300.000 sfollati.
In quella occasione, due terapeuti Ignacio Jarero e Lucina Artigas, si ritrovarono ad affrontare una situazione terribile di devastazione.
Per poter fronteggiare così tante persone i due psicologi provarono una nuova procedura che, con il passare degli anni, è stata ulteriormente testata e comprovata: l’abbraccio della farfalla.
Le consegne che i due psicologi dettero ai loro pazienti, giovani e meno giovani, vengono riportate integralmente in quanto il protocollo è corretto che sia proposto in questa forma.
Come si esegue l’abbraccio della farfalla?
“Per favore guardate me e fate ciò che faccio io. Incrociate le braccia sul petto, in modo da poter toccare con la punta delle dita di ciascuna mano la zona che sta proprio attorno al punto in cui la clavicola si connette con la spalla. Potete tenere gli occhi chiusi o semichiusi dirigendo lo sguardo verso la punta del naso. Poi, alternate il movimento delle mani, simulando il battito delle ali di una
farfalla. Respirate lentamente e profondamente e nel frattempo osservate cosa accade nella vostra mente e nel vostro corpo quanto a pensieri, immagini, suoni, odori, sentimenti e sensazioni fisiche, senza cercare di cambiare, scacciare via i pensieri o giudicare alcunchè. Potete fare finta di stare osservando delle nuvole che passano sopra alla vostra testa”.
Questo tipo di stimolazione bilaterale può essere utilizzata per tornare in equilibrio e calmare il nostro stato emotivo. Farlo è molto semplice e può essere eseguito in qualsiasi situazione e in qualsiasi momento.
Ci sono diversi modi per metterla in atto: incrociando i pollici e le mani sul petto e alternando il picchiettio. Se invece siete più comodi potete incrociare le braccia e picchiettare sulle spalle o altrimenti potete tranquillamente appoggiare le mani sulle ginocchia o sulle gambe. L’importante è picchiettare leggermente e in maniera alternata. Questa tecnica è veramente benefica e serve ogni qualvolta abbiate bisogno di calmare un’emozione troppo forte.
La cosa migliore è farla a occhi chiusi perché aiuta ad avere una maggiore percezione di sè, ma non è obbligatorio. Come prima cosa cercate la posizione più comoda per voi, con le mani incrociate, sulle spalle o sulle ginocchia: prendetevi un momento per scoprirlo.
Quando avete trovato la posizione giusta partiamo con un respiro profondo. Inspirate profondamente e trattenete il respiro per un momento quindi espirate lasciando uscire il respiro quanto più naturalmente possibile e quindi cominciate a picchiettare lentamente, picchiettate i lati alternativamente sapendo che qualsiasi cosa scegliete va bene.
Se volete potete anche aggiungere un’affermazione positiva a questo esercizio come per esempio: “mi sento amato/a” – “io posso fare questa cosa” – “sono in un posto al sicuro”.
Qualsiasi affermazione vi sembri adatta per quello che è il vostro bisogno in quel momento va bene. Ripetetela nella vostra mente ricordandovi di continuare intanto a picchiettare. Continuate a farlo o sentite che per oggi può bastare.
Conclusioni
Quindi ripeto, inspirate ed espirate e picchiettate per tutto il tempo che volete e, quando siete pronti e avete raggiunto il momento in cui vi sembra di sentirvi bene, fermatevi un momento e quando siete pronti espirate lasciando uscire l’aria naturalmente e scoprite che qualche cosa è successa.
E tu come ti senti? Se vuoi puoi contattarmi o prendere un appuntamento per un consulto online o presso il mio Studio.